Una proposta, spiegano che arriva in un momento non certo roseo per la politica a tutti i livelli. Dopo lo sguardo nazionale l’attenzione è al locale: “si sta attraversando un momento difficile e intricato, con uno stallo completo per la realizzazione di progetti tangibili e significativi in positivo per il territorio, abbinato ad una mala gestione delle risorse e dei servizi; emblematico il problema dello smaltimento dei rifiuti in tutta la regione, diventato negli ultimi giorni fatto di cronaca nazionale. Proprio in questi momenti sembra doveroso risalire la china, non solo da un punto di vista realizzativo, ma soprattutto sotto un aspetto etico e morale della stessa politica. Bisogna coinvolgere sempre più i cittadini ed in particolare i giovani alla vita politica, rendendoli partecipi in maniera attiva a tutte le scelte che riguardano il proprio territorio. I giovani che sempre più vengono usati negli slogan elettorali, sempre meno sono presi in considerazione dopo le elezioni. Dai noi giovani deve ripartire la voglia e la passione per riscattare questa situazione”. Da qui la proposta: “l’istituzione del “Consiglio Comunale dei Ragazzi”. Tale organo, previsto dallo statuto comunale all’art. 13, ha il compito di favorire la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva; inoltre ha il compito di deliberare in via consultiva nelle materie di: politica ambientale, sport, tempo libero, cultura e spettacolo, pubblica istruzione e assistenza ai giovani e agli anziani”. I giovani udc lanciano così l’appello: “a tutti i ragazzi interessati alla nostra proposta e ai gruppi giovanili organizzati sul nostro territorio di collaborare alla stesura di un regolamento che definisca le funzioni e le modalità di elezione di tale organo”. Infine i giovani udc guardano al palazzo con fiducia: “Siamo sicuri che l’intero Consiglio Comunale saprà recepire il nostro invito e avrà la sensibilità di realizzare questo importante strumento di vita partecipativa; Per costruire un futuro migliore è indispensabile che la politica smetta di parlare dei giovani, ma che invece si decida una volta per tutte ad aprirsi al dialogo con i giovani”.
venerdì 28 febbraio 2014
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PROVINCIALE UDC GIOVANI COSENZA
RIUNIONE PROVINCIALE GIOVANI UDC -
Annamaria Algeri, coordinatrice provinciale giovani udc cosenza ha convocato per lunedì 3 marzo, alle ore 18.30 presso l'Unical, la riunione dei Giovani UDC della Provincia di Cosenza.
Presenzieranno anche il commissario regionale Marco Martino ed i vice commissari Francesco Malara e Francesco Madeo.
giovedì 27 febbraio 2014
La CALABRIA al centro dell'EUROPA... che riparte dai GIOVANI!!
Prossimo appuntamento, dopo il IV congresso Nazionale del partito UDC. Ci apprestiamo a partecipare all'evento "Ski Europe" l'Europa dei Giovani!
Per chi fosse interessato a partecipare chiami i numeri 388-4410272 - 331-2829668 - 347-8519912.
mercoledì 26 febbraio 2014
BISIGNANO, GIOVANI UDC CHIEDONO L'ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
BISIGNANO (CS) . I giovani dell'Udc di Bisignano chiedono agli amministratori l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
NASCE IL BLOG DEI GIOVANI UDC CALABRESI
Il movimento giovanile dell' Udc calabrese guidato dal neo coordinatore Marco Martino e dai due vice Francesco Madeo e Francesco Malara, ha da subito iniziato una importante fase di ricostruzione e radicamento del partito.
Dopo le importanti novità dettate al congresso nazionale svoltosi da pochi giorni a roma, l' entusiamo dei giovani ha ricominciato ad essere maggiormente presente. Secondo Martino è opportuno iniziare da subito un lavoro capillare in tutto il territorio regionale per ricompattare il gruppo e lavorare per il bene della nostra regione. Punto primario e fondamentale ha ritenuto fosse la Comunicazione del movimento giovanile. Essa nell' epoca della tecnologia svolge infatti un ruolo fondamentale di informatizzazione della società di tutto ciò che come udc giovani si intenderà fare. Comunicare è essenziale, è una azione importante nella vita di tutti i giorni e tra tutti gli individui. Le motivazioni possono essere molte: se manca la comunicazione le idee non potrebbero avere un passaggio, le scoperte rimarrebbero nascoste, i pensieri non verrebbero condivisi, le persone non si conoscerebbero pienamente tra di loro e così andrebbe a mancare una messa in comune delle situazioni positive o negative. e' importante comunicare non solo per sfogarsi, ma per condividere dei pensieri, dei problemi o delle situazioni, ma è fondamentale al fine di trovare insieme ad altre persone la soluzione più importante ad essi. I nostri interlocutori possono così svolgere sia un importante ruolo di supporto emotivo, ma anche un ruolo di consigliere, capace di farci ragionare o di accedere ad altra visione della situazione in questione trovando così diverse soluzioni. Un vero punto di forza secondo Martino che servirà a far comprendere gli obiettivi che il movimento regionale giovanile calabrese intende prefissare e raggiungere. Proprio da queste necessità abbiamo pensato di creare un blog sulla rete che servisse a raggruppare tutte questa esigenze, nasce così il blog dei Giovani Udc Calabria. Un blog dove intendiamo raccontare le nostre esperienze politiche , le numerose iniziative che intenderemo perseguire ma sopratutto uno spazio di riflessione che renderà il nostro lavoro trasparente ed all' insegna dell' unione. Il blog servirà inoltre a fare da tramite con i tanti giovani di tutta italia che spero vivamente ci suggeriranno consigli, nuove idee che possano migliorarci sempre più. Il blog è vibile al seguente indirizzo http://giovaniudccalabria.blogspot.it/ .
martedì 25 febbraio 2014
Gli auguri di Rosy Rubino, responsabile regionale udc giovani settore pari opportunità al neo segretario dell' udc nazionale Lorenzo Cesa
MOVIMENTO REGIONALE UDC GIOVANILE " PARI OPPORTUNITA' "
Il quarto congresso nazionale dell’Udc, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, ha rieletto segretario l’onorevole Lorenzo Cesa, al quale “le giovani donne dell’Udc Calabria” rivolgono i più sinceri auguri di buon lavoro.Siamo convinti che il segretario, come ha già dimostrato in passato, favorirà le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e, soprattutto, della Calabria che nelle ultime elezioni l’ha eletto in parlamento. A Cesa sono legate diverse iniziative sociali ed economiche che hanno lo scopo di fortificare l’economia delle famiglie , in un periodo di grave crisi finanziaria mondiale, e l’occupazione, scoraggiando la discriminazione di età e sesso. Al Congresso sono stati tanti gli argomenti discussi da un’assemblea qualificata, numerosa e rappresentativadi tutte le regioni. Si sono affrontati, naturalmente, anche i temi interni in un clima sempre cordiale ed incentrato alla risoluzione dei problemi, caratteristica propria dell’Udc, optando per una linea nuova che ci vedrà confluire, insieme ad altre forze politiche omogenee, nel “Partito Popolare Europeo”. Appare dunque chiaro ed evidente a tutti accelerare il passo verso la formazione del Partito Popolare Europeo anche in Italia. Uno spazio alternativo a quello della sinistra che non si genuflette a nessuno nel campo opposto. Uno spazio che non ha padroni, fatto di persone libere. Soprattutto uno spazio fatto di persone che non cercano voti facili con proposte che spingono il Paese verso il disastro come quelle dei populisti. Ma che indica una direzione, una prospettiva e cerca di guidare i processi politici in quella direzione. Noi dobbiamo far prevalere il popolarismo sul populismo come sulla sinistra. Ecco la missione dell’Udc da domani. E’ una scelta che non coglie di sorpresa alcuno, visto che le nostre idee, i nostri principi, sono fortemente radicati in quell’area moderata che ha ispirato le maggiori democrazie europee e mondiali. In questo grande progetto le giovani ed i giovani saranno presenti sul territorio, attraverso un continuo confronto e un costante impegno, adoperandoci con passione. L’incontrarsi, dunque, nel Partito Popolare Europeo renderà più energica e caratterizzante l’indirizzo politico dell’Udc, che con Cesa è diventato punto di riferimento centrista, e chiederà ai giovani un impegno da protagonista. Da oggi in avanti, quindi, le responsabilità appartengono a tutti, se vogliamo collocarci realmente come guida del Paese, consci che un Udc nel Ppe è una forza nuova, conservatrice ma moderna, indispensabile per camminare insieme sulla strada dello sviluppo e del rilancio economico-finanziario. Non abbiamo più alibi.
lunedì 24 febbraio 2014
Gli auguri del movimento giovanile udc calabrese al neo segretario nazionale udc Lorenzo Cesa
I Giovani udc Calabria insieme al neo segretario nazionale udc Lorenzo Cesa
Tutto il movimento regionale calabrese dell' Udc guidato da Marco Martino, esprime grande
soddisfazione per la riconferma di Lorenzo Cesa a segretario nazionale del partito.
" GIOVENTU' POPOLARE " La proposta dei Giovani Udc Calabria depositata durante i lavori del congresso nazionale Udc
GIOVENTÙ POPOLARE: senza slogan, e con chi è giovane nella mente, per il PARTITO POPOLARE EUROPEO. La proposta dirompente dei Giovani dell'UDC calabrese al congresso nazionale del partito dello Scudocrociato. Dai lavori del congresso nazionale dell'UDC, é emersa una preoccupante assenza, dal dibattito e dal confronto, delle argomentazioni riguardanti il movimento giovanile ed il suo futuro. Pochi, anzi pochissimi gli spazi per le nuove generazioni, per nulla protagoniste ed in balia di una sorta di auto-esclusione che non possiamo e non dobbiamo accettare. Anche per il mondo dei giovani, comunque - così come é emerso dagli interventi in sede congressuale - é venuta fuori la necessità di una forte e robusta aggregazione popolare, che nasca e basi la propria ragion d'essere su valori e su determinati ideali: e da questi serve ripartire, ma in modo serio e senza tentennamenti o nuovi inizi di facciata. Oggi i cattolici ed i giovani hanno il dovere morale di impegnarsi e di adoperarsi per un progetto di rinnovamento, non tanto anagrafico quanto mentale. Serve un supporto, serve un confronto, serve il dialogo. Serve, insomma, un movimento giovanile, una GIOVENTÙ POPOLARE fuori dagli schemi dei salotti politici e dal buio delle stanze, che non si chiuda in sé stessa e che scelga i propri dirigenti e la propria rappresentanza non in base a rapporti di amicizia o di "correnti", ma valutando il merito, la militanza, le intelligenze, l'impegno e la coerenza. Queste sono le virtù da appendere alle nostre bandiere e per le quali dobbiamo batterci senza timori e con determinazione, con la consapevolezza di un cambiamento che dovrà arrivare nei fatti e non soltanto negli slogan ed in atteggiamenti di chiusura o di autoreferenzialità, che tolgono speranza, che non fanno crescere e che limitano una vera ed energica aggregazione giovanile. Ecco: noi da questi temi e da questi argomenti vogliamo ripartire, insieme a chi ha sempre dimostrato coerenza e passione. Per portare, al Paese, il contributo di una nuova GIOVENTÙ POPOLARE. Non possono infine mancare i nostri complimenti e la nostra viva soddisfazione per la riconferma, a segretario nazionale dell'UDC, dell'On. Lorenzo Cesa. Un sicuro, serio e saggio punto di riferimento che ci porterà alla nascita del Partito Popolare Europeo in Italia. A lui ed alla nostra dirigenza regionale garantiamo il sostegno di migliaia di giovani, che in silenzio e con responsabilità, si sono spesi per il partito e continueranno a farlo, senza manie di protagonismo e con spirito aggregante.
Gli auguri del movimento giovanile udc Calabrese al neo Ministro Gianluca Galletti
Il gruppo giovanile udc calabria con il neo ministro all' ambiente Gianluca Galletti
Esprimiamo grande soddisfazione per la delega all' ambiente assegnata al neo Ministro Gianluca
Galletti, sicuri di un suo solidale impegno governativo in questa fase molto delicata del nostro paese.
Congresso Nazionale Udc, auditorium conciliazione Roma
Congresso nazionale udc presso auditorium della conciliazione, Roma
GIOVANI UDC CALABRIA
L' entusiasmo più grande nel vedere un fiume di gente al congresso nazionale udc
Alta la partecipazione al congresso nazionale a Roma, dove il gruppo regionale giovani udc calabria ha
partecipato dando grande apporto.
giovedì 20 febbraio 2014
L' intervento del coordinatore regionale giovani udc Marco Martino all' assemblea regionale udc Calabria
Assemblea regionale udc calabria, l' intervento del coordinatore regionale giovani udc Marco Martino
La platea, oggi, é piena di giovani. Quei giovani rappresentati dal commissario
Marco Martino e dai due vice Francesco Madeo e Francesco Malara.
"I giovani veri protagonisti sul territorio e nel partito, con umiltà e spirito di
aggregazione.
Riflessione sulla foibe di Giovanni Folino, Responsabile Regionale Comunicazione Udc Calabria
10 febbraio, Giorno del Ricordo per le vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano dalmata. Migliaia di morti, centinaia di migliaia di esuli costretti ad abbandonare non solo le proprie terre, ma anche a recidere le proprie radici, quelle della Venezia Giulia e della Dalmazia. Costretti ad abbandonare un territorio non più italiano, ma jugoslavo a seguito del trattato di pace del 1947. Il silenzio su questa triste vicenda è durato oltre 50 anni. Si è interrotto solo negli anni Novanta e poi con una legge, nel 2004, che istituisce il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio
Giovanni Folino
Responsabile Regionale Comunicazione Udc Calabria
Riflessione di Martino (Udc) sulla partecipazione delle donne al voto
"Nella ricorrenza della prima partecipazione delle donne al voto democratico, ripercorriamo il percorso travagliato compiuto per ottenere che i diritti delle donne fossero riconosciuti diritti umani". E' quanto scrive Marco Martino, coordinatore regionale Udc Giovani Calabria.
"La storia del voto alle donne - continua la nota - si intreccia con la lotta per l'emancipazione femminile e ha radici lontane.
Per restare nell'occidente cristiano,bisogna dire che le donne persero l'autonomia di cui godevano al seguito di Gesù (come appare dai Vangeli) quando i Padri della Chiesa accettarono le teorie della filosofia aristotelica. Si affermava la superiorità del maschio, dotato di virtù spirituali, mentre "tutto ciò che è immaturo e moralmente degenerato appartiene alla sfera femminile" per cui " il maschio è destinato alla vita pubblica, la femmina alla vita domestica e alla procreazione" (Aristotele, IV secolo a.C.).
Da vescovi, apologeti e dottori in odore di santità, la donna fu considerata: "la porta del diavolo" (Tertulliano, III secolo), forse non dotata di anima (Origene,II secolo), " più dannosa delle bestie selvagge " (Giovanni Crisostomo, anacoreta e santo, IV secolo).
Nei secoli successivi, sembra impossibile, per le donne andò di male in peggio.
Suffragata da tanti autorevoli pronunciamenti ecclesiastici, serpeggiava, anche ai più alti livelli, l'idea che le donne fossero esseri diabolici, dotate di arti magiche.
Nel 1484, il Papa Innocenzo III, che riteneva verità innegabile l'esistenza delle streghe, con la Bolla " Summis desiderantes Affectibus", dava mandato all'Inquisizione di estirpare il male con ogni mezzo possibile. Ciò che ne seguì è storia conosciuta, storia di inenarrabili sofferenze e ingiustizie, di torture e di roghi.
Dicono gli storici che le dottrine sulla donna contenute negli scritti degli Inquisitori hanno avuto influenza fino a tutto il XVIII secolo ma, siamo proprio certi che tale influenza non sia andata oltre? Nel 1891 Papa Leone XVIII nell'enciclica "Rerum Novarum" così scriveva
"certi lavori non si confanno alle donne, fatte da natura per i lavori domestici, i quali grandemente proteggono l'onestà del debole sesso".
La lotta delle donne, seguì percorsi diversi nei Paesi cattolici e in quelli protestanti.
La Controriforma cattolica aveva reso più rigida l'etica famigliare e sessuale e aveva ricacciato la donna fra le mura della casa o del convento. A loro volta, i filosofi dell'illuminismo non presero in considerazione l'ineguaglianza di genere, che ritenevano nell'ordine naturale della creazione.
La Riforma protestante, a sua volta, se non aveva confutato la teoria della subordinazione della donna, infatti, nell'immediato, non si verificò alcun cambiamento nella condizione femminile, (non mancarono episodi di caccia alle streghe), aveva, però, introdotto nuovi valori.
La Riforma postula una istruzione di base per tutti, uomini e donne affinché ciascuno possa leggere la Bibbia nel rispettivo idioma. Rivaluta la sessualità, chiude i monasteri, guarda con favore la libertà di scelta della donna nel matrimonio, rifiuta ogni dogmatismo ecclesiastico e propone l'etica della responsabilità individuale. Il riformatore Giovanni Calvino (XVII secolo) nel "Commento a Mosè" afferma che bisogna "rifiutare l'errore di coloro che pensano che la donna sia stata creata soltanto per popolare il genere umano" e si dichiara convinto che anche la sessualità è onorevole perché creata da Dio.
Con queste premesse, nei Paesi protestanti le donne si fanno sempre più agguerrite e denunciano con forza la condizione femminile, chiedono l' accesso alle università e parità di diritti.
Nel 1647, l'inglese Mary Astell postula più istruzione per le donne e chiede "se tutti gli uomini sono nati liberi perché le donne sono nate schiave?".
Mary Wollstonecraft utilizza le idee di libertà e di eguaglianza della rivoluzione francese in favore dei diritti e dell'istruzione delle donne. Fra l'altro, scrive "Pensieri sull'educazione delle ragazze" e nel 1792 pubblica "Rivendicazione dei diritti delle donne ", quei diritti che i teorici della Rivoluzione Francese avevano escluso dalla "Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino".
Alla donna era concesso un unico diritto, quello di morire, come scoprì Olympe de Gauges, il cui vero nome era Marie Gauze, autrice nel 1791 della "Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine", e per questo, ghigliottinata in Francia nel 1793.
Nel 1867, in Inghilterra nasce la prima società per il voto alle donne, fra i fondatori il filosofo John Stuart Mill.
Negli Stati Uniti sono tante le donne ( mogli di pastori, insegnanti) impegnate nelle attività ecclesiastiche, che chiedono più diritti nella famiglia, nella società, nella chiesa.
Nel 1888 Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony organizzano il "Concilio Internazionale delle Donne" e nel 1904, due anni prima della morte, la Anthony fonda "l'Alleanza delle Donne per il Suffragio Universale.
Alcuni anni dopo la fine della guerra 15-18, il voto alle donne è legge.
Nell'Italia medioevale e rinascimentale, soltanto a poche donne, figlie di principi, di nobili o di ricchi mercanti, era consentito istruirsi, quasi sempre nei conventi, mentre gli uomini potevano concludere i loro studi nelle università più prestigiose.
Alcune di queste donne privilegiate sentirono ingiusta una vita di eterne minorenni, sottomesse alla volontà del padre o del marito.
Prima ancora che i filosofi dell'illuminismo si dedicassero a formulare i diritti del cittadino, Laura Cereta, figlia di un ricco mercante, era nata a Brescia nel 1469. In collegio imparò a leggere e a scrivere. Tornata a casa all'età di nove anni, completò la sua educazione con la guida del padre che le insegnò il latino. Incurante dello scandalo, esternò nelle lettere il disagio per l'umiliante condizione femminile. La sua copiosa corrispondenza in latino, "Epistolae familiares", il cui argomento verteva sull'istruzione negata alle donne e sull'oppressione dello stato maritale, venne pubblicata nel 1488.
Nel 1640, Moderata Fonte, moglie di un ricco e potente uomo veneziano, Filippo dei Zorzi, in risposta a quanti consideravano le donne inferiori all'uomo, scriveva "Il merito delle donne", ma la famiglia le impedì di divulgare il suo scritto, che fu pubblicato dopo la sua morte.
Prima dell'unità d'Italia, gli Stati Italiani avevano legislazioni molto diversificate e spesso contrastanti. Alcuni concedevano alle donne alcuni diritti, altri, li negavano. Nato il Regno d'Italia, si rese indispensabile procedere all' unificazione dei sistemi legislativi operanti nel Paese. Fu, quindi, istituita una commissione con lo scopo di valutare le leggi esistenti e operarne una scelta. Le più avanzate legislature della Toscana e del Lombardo-Veneto, che riconoscevano alla donna capacità giuridica, furono rigettate dalla commissione che preferì, invece, adottare il Codice Albertino, risalente al re Carlo Alberto, limitativo dei diritti delle donne.
Nel 1877, Anna Maria Mozzoni, seguace dell'ideale mazziniano e fondatrice a Milano della "Lega promotrice degli interessi femminili", presentò la prima petizione politica per il voto alle donne appartenenti ad un ceto superiore. Il dibattito in Parlamento fu molto animato e si protrasse per diversi anni senza giungere a conclusione.
La socialista russa Anna Kuliscioff, di famiglia ebrea, aveva studiato filosofia all'università di Zurigo, dove era venuta in contatto con la cultura internazionale. Nel 1878 si stabilì in Italia, a Milano, dove fu introdotta nei circoli politici. Partecipò con grande passione alla lotta per la tutela del lavoro femminile e per il diritto al voto di tutte le donne italiane.
Poiché, oltre le donne, anche i maschi analfabeti erano esclusi dal voto, i deputati del partito socialista in Parlamento preferirono sostenere soltanto la richiesta del suffragio universale maschile, che fu approvato nel 1912. La richiesta di voto alle donne fu respinta con la motivazione del "diffuso analfabetismo femminile".
Nel 1919, il Parlamento, finalmente, approvò la proposta di legge per il riconoscimento della capacità giuridica della donna, ma ne rimandò l'attuazione alla successiva legislatura, cioè quando il potere era ormai nelle mani del governo fascista.
Ad onor del vero, anche Mussolini nel 1924 riconobbe alle donne il diritto di voto, solo per le elezioni amministrative. Fu un diritto rimasto sulla carta perché il regime dittatoriale fascista annullò ben presto il diritto al voto democratico della intera popolazione italiana.
Dopo anni e anni di lotte delle donne per il suffragio universale, il governo Bonomi, su proposta di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, il 1 febbraio 1945 concede il diritto di voto alle donne e stabilisce liste elettorali distinte per maschi e femmine. Il 2 Giugno 1946, in occasione del Referendum su Monarchia o Repubblica, le donne italiane partecipano per la prima volta alle elezioni democratiche. E' il traguardo per il quale tante donne hanno lungamente lottato e sofferto. Nella ricorrenza di questa data storica il nostro ricordo riconoscente va a coloro che per prime hanno denunciato l'insostenibile condizione della donna, a coloro che hanno subito l'ostracismo famigliare, sociale, politico per aver chiesto di essere considerate esseri umani aventi gli stessi diritti degli uomini e non una sotto specie "accidentale e occasionale" creata a motivo della procreazione, come affermavano i santi Agostino e Tommaso d'Aquino. Il nuovo assetto democratico dell'Italia, nel 1947 dette vita alla Costituzione repubblicana, garante dei diritti civili, sociali, politici di tutti i cittadini italiani, senza distinzione di sesso, fede o razza.
Ancora oggi però - conclude Martino - vi sono donne vittime di abusi e preconcetti, vittime di odio, violenza fisica e psicologica. A loro, da tutto il movimento giovanile dell'Udc Calabrese, va la massima vicinanza!".
Giornata della Memoria, la riflessione di Marco Martino (Udc giovani Calabria)
Son trascorsi poco più di 60 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, solo 14 dal giorno in cui il Parlamento Italiano, con la legge n. 211 del 20 Luglio, proclamava il 27 gennaio Giornata della Memoria. Eppure la tragedia che ha colpito il popolo Ebreo brucia ancora e versa come la più putrida delle ferite, emorragia del più buio dei periodi storici conosciuto per la follia umana che lo generò e guidò. Da allora termini come quello di Shoah, Olocausto, Deportazione, Persecuzione, Genocidio di proporzioni inaudite, sono diventati parte del nostro patrimonio lessicale quotidiano. Almeno quanto quotidiano è il rapporto con quella immane tragedia che si rivive nei racconti dei pochi sopravvissuti a cui si deve la divulgazione dei macabri particolari che portarono alla morte sei milioni di Ebrei. La tragedia degli ebrei che spacca quasi in due il '900, secolo conosciuto per le grandi personalità che lo caratterizzarono, per il loro rigoroso ed autentico spessore umano come Ghandi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, M L. King, sembra con l' Olocausto sovvertire le normali leggi della natura in fatto di conflitti tra i popoli, per lo più scatenati fino a quel momento dalla sola smania di conquistare nuove terre, per rimanere unico nel suo genere, assicurandogli in termini di ferocia, un primato ineguagliato nella storia di tutti i tempi quale diretto riflesso dell' audace sogno di impadronirsi della stessa pelle di un proprio simile. I nostri libri, le produzioni televisive e cinematografiche come ogni anno sfoderano il meglio delle loro regie, i romanzi, le numerose interviste televisive, i reportage dai luoghi dello sterminio, luoghi in cui veniva soffocato il miraggio di quel lavoro che avrebbe reso tutti liberi. Servizi che indugiano sulle rotaie di treni che per molti costituirono quell' ultimo viaggio senza ritorno accolti da quell' aria fetida di morte nel mentre le ciminiere raggranellavano la carne fresca con cui sarebbero state nuovamente alimentate. E sulle numerose lapidi pregne del sangue dei protagonisti di cui ospitano i tanti nomi senza un volto o i tanti volti senza nome mai più reclamati a significare la fine di ogni legame. E ancora i racconti di saccheggi perpetrati ai danni degli ebrei, hanno scandito la nostra esistenza diventando il sogno esteriore di un pianto ed un dolore collettivo, univoco e corale senza soluzione di continuità. Questo rimane dello sterminio, il giorno della memoria, lasciato ai posteri delle epoche future quale ammonimento affinché atrocità indescrivibili come questa non si ripetano mai più, finanche nelle manifestazioni più blande. Alla scuola, sovraccarica di per se delle numerose responsabilità di una società sempre più latitante in tanti settori, il compito far comprendere la memoria nel ricordo di tante vittime innocenti, sopratutto bambini, cui è stato negato il diritto di essere e di divenire una speranza per il mondo, prima che la mano dei carnefici li trasformasse in tappeti, saponette e moquette. Il gruppo giovanile regionale Udc, da me coordinato, dedicando questo piccolo contributo a tutte le vittime dei pregiudizi, vuole ricordare le atrocità commesse in quei tragici momenti, manifestando agli ebrei sopravvissuti grande vicinanza, anche nell' opera di divulgazione della ferocia dell' Olocausto contro ogni nagazionismo che lega gli increduli indissolubilmente alla loro ignoranza. Lanciamo così un appello: a quanti leggeranno questa breve riflessione, il dovere di stringere la mano di un vicino per costruire una catena di solidarietà che conosca l' inizio ma non la fine, questo spetta solo a noi deciderlo.
MAI PIU' SHOAH!!!
MAI PIU' SHOAH!!!
Marco Martino Coordinatore regionale udc giovani Calabria
Gli auguri del Presidente Talarico al nuovo coordinatore giovanile Udc Marco Martino.
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
“Formulo gli auguri più sinceri per un lavoro proficuo ed al servizio della Calabria a Marco Martino, nominato nuovo coordinatore regionale del movimento giovanile dell’Udc”.
Lo afferma in una dichiarazione il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico. “Condivido, quindi, la scelta del coordinatore nazionale del movimento giovanile, Gianpiero Zinzi, di affidare a Marco Martino la responsabilità politica di dirigere i giovani dell’Udc calabrese, per le sue riconosciute capacità. L’esperienza nei movimenti giovanili – prosegue Francesco Talarico – è un percorso che è servito tantissimo anche alla mia formazione politica ed istituzionale, un’autentica ‘palestra’ che sono certo servirà anche a Marco Martino per affrontare con il giusto impegno i temi della società calabrese”.
“Voglio, inoltre, felicitarmi con Francesco Madeo e Francesco Malara, nominati sub-commissari giovanili, che sapranno affiancare efficacemente Marco Martino nel lavoro quotidiano per la crescita dell’Udc sul territorio. La scelta di puntare su tre giovani e prepararli a misurarsi con i problemi della società calabrese e italiana – sottolinea Francesco Talarico – è dettata dalla volontà di promuovere la partecipazione alla vita politica delle giovani generazioni. Sono certo che il loro entusiasmo – conclude il Presidente del Consiglio regionale – possa contribuire all’affermazione del Popolarismo europeo in Calabria”.
FRANCESCO TALARICO
Cambio al vertice dei giovani Udc calabresi. Marco Martino,nominato coordinatore regionale del movimento giovanile dello Scudocrociato.
REGIONE. Cambio al vertice dei giovani Udc calabresi. Il coordinatore nazionale del movimento giovanile dello scudo crociato, Gianpiero Zinzi, ha infatti provveduto a nominare Marco Martino nel ruolo di commissario Regionale del movimento giovanile Calabrese e Francesco Madeo e Francesco Malara sub-commissari regionali. Una sorta di coordinamento a tre, che servirà, principalmente, a riorganizzare, sul territorio e nelle rispettive province, l’assetto e l’aspetto organizzativo del giovanile dell’Udc, che necessita di un immediato e concreto rilancio. Un rilancio che passa da tre ragazzi che portano, con sé, un’esperienza di militanza, di impegno e di passione. Marco Martino - 23 anni - riveste, attualmente, il ruolo di capogruppo nel consiglio comunale di Capistrano, rinomato centro della provincia di Vibo Valentia e, sin dalla giovane età, è attivamente impegnato nell’affrontare le problematiche del mondo giovanile e nell’offrire elementi di aggregazione e di proposta. Da circa un anno delegato nazionale dei giovani Udc Francesco Madeo - 26 anni - è stato il candidato più votato, con oltre 300 voti, nella lista che l’Udc ha presentato per concorrere alle elezioni comunali di Corigliano Calabro (Cosenza). Opera, con forte spirito di aggregazione, nel mondo dell’associazionismo e riveste importanti incarichi di coordinamento in prestigiosi soggetti associativi. Francesco Malara - 27 anni - proviene dall’esperienza di coordinatore regionale di Studicentro, il movimento universitario dell’area moderata e vicina all’Unione di centro ed ai popolari. Candidato alle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio nazionale degli studenti universitari, ha ottenuto un lusinghiero risultato, con oltre 1000 preferenze espresse sul proprio nominativo. Leader e punto di riferimento dei giovani Udc nella città di Reggio Calabria. “Senza perdere tempo e con la consapevolezza di dover offrire risposte ai problemi del territorio ed alle istanze delle nuove generazioni, ci mettiamo al lavoro, attraverso un’azione capillare che consenta, alle tante amiche ed ai tanti amici che vogliono spendersi per il progetto dell’Udc e del Partito popolare europeo, di diventare protagonisti di un percorso politico chiaro, serio e che, in un’ottica di rinnovamento generazionale, si pone a difesa dei valori e degli ideali dei cattolici impegnati in politica. Un ringraziamento particolare, per la fiducia accordataci, va al coordinatore nazionale ed all’intero partito. Certi e sicuri di non deludere le aspettative e di dare il meglio di noi, in questa che è una delicata fase di transizione, che ci porterà verso un congresso al quale vorremmo partecipassero tutti quei giovani che credono nella prospettiva del popolarismo europeo. Ed è verso la strada dell’aggregazione e del far comprendere la bontà e la lungimiranza di un progetto moderato ma dinamico e vigoroso che ci muoveremo, insieme e con i piedi ben saldi a terra. Siamo infine sereni nel sapere di poter contare sulla collaborazione, mai venuta meno, della nostra dirigenza e dell’intero gruppo consiliare dell’Udc calabrese” – sono le parole, congiunte, espresse da Marco Martino, Francesco Madeo e Francesco Malara. Nei prossimi giorni, il commissario ed i sub-commissari regionali dei Giovani UDC convocheranno una conferenza stampa all’interno della quale renderanno note le linee guida e gli obiettivi del proprio percorso di coordinamento, che dovrà necessariamente tenere conto di ogni intelligenza, ripartendo da ogni singola realtà territoriale.
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