IL 17 APRILE gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul
referendum sulle trivelle. Bisognerà decidere se i permessi per estrarre
idrocarburi in mare, entro le 12 miglia dalla costa, potranno durare fino
all’esaurimento del giacimento, come avviene tutt’ora, oppure fino al termine
della concessione. Sul fronte del Si c’è anche l’Udc vibonese, che ha comunque
deciso di cogliere la palla al balzo organizzando un dibattito per saperne di
più sulla questione. Il Si fermerebbe gli impianti di estrazione, con il
conseguente smantellamento, mentre il No consentirebbe il prosieguo delle
operazioni. «Vista la delicata tematica in merito al referendum sulle trivelle,
ho deciso di organizzare a breve un convegno, al quale seguirà un dibattito
pubblico, dove sensibilizzare la popolazione attraverso relazioni di esperti
del settore. – ha detto Marco Martino, coordinatore provinciale del partito -
In vista dell'imminente referendum sulle trivellazioni in mare, all’Udc sembra
necessario avviare una discussione in merito. Per chiarirci le idee, per far
dire la propria ad una cittadinanza sempre più stufa della distanza che
intercorre tra la politica ed l’opinione pubblica». Al momento si sta
provvedendo ad organizzare l’incontro, che si terrà a Vibo Marina nei prossimi
giorni. «Entro qualche giorno indicheremo con più precisione data e luogo
dell’evento. Saranno presenti dei tecnici che spiegheranno le ragioni del Si e
del No. Servirà a informare i cittadini. Tutti, nessuno escluso, potranno farsi
un’idea in base alle opinioni di chi sarà chiamato a relazionare. Gli elettori
dovranno votare su una questione piuttosto tecnica, pertanto sensibilizzare su
di una tematica così importante, che riguarda i nostri mari e dunque noi stessi,
ci sembra quantomeno doveroso», ha insistito Martino. Domenica 17 aprile gli
italiani saranno chiamati ad esprimersi sul referendum sulle trivelle promosso
da 9 consigli regionali: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto,
Calabria, Liguria, Campania e Molise. Affinché il risultato possa ritenersi
valido bisognerà raggiungere il quorum, ovvero dovrà votare il 50% degli
italiani più uno degli aventi diritto. Si voterà dalle 7 alle 23, mentre lo
scrutinio inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi. A questo incontro
saranno tutti invitati, anche chi ha una visione politica differente o chi ha
intenzione di votare No in questa tornata referendaria e far continuare le
estrazioni. Nel frattempo, come confermato dallo stesso giovane coordinatore,
il fronte del Si si continua ad allargare con la discesa in campo dell’Udc.
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