Giovani calabresi non pagati da circa 600 giorni. Una storia triste, che vede protagonista una delle parti più deboli della società, i giovani. Vi chiederete chi sia questo cattivo imprenditore, invece parliamo proprio della maggiore istituzione calabrese, la Regione Calabria. Con tagli di nastri e politici da ringraziare, era cominciata col botto la grande farsa del progetto “garanzia giovani”, peccato però, nonostante il silenzio assordante dei vertici di rappresentanza governativa regionale, ovvero il Presidente Mario Oliverio e l’assessore di riferimento Federica Roccisano,che detiene senza farne buon uso, le deleghe importantissime per la mostra Regione, ovvero welfare e politiche giovanili. I Giovani calabresi, che hanno prestato lavoro nelle attività delle aziende concernente il programma promosso a bando finanziato dalla Ue, Garanzia Giovani Calabria, inaugurato con tour in tutta la Calabria, che chiamammo pubblicamente vista la modalità, come ritorno del programma televisivo stranamore, dall’allora Assessore Carlo Guccione, e proseguito nel merito della propaganda costante dal successore Roccisano, si definiscono al termine, un grande bluff. Lo dice Marco Martino, coordinatore nazionale giovanile dello scudocrociato.
Il progetto. “Giovani lavoratori con un stipendio nel netto intorno ai 400 euro, che comprende una prestazione di 30 ore settimanali, alla ricerca di una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, che nel concreto delle aspettative salariali, li vede fermi al palo da ben 600 giorni. Ai giovani calabresi, viene rimproverato piu volte da parte di questa classe dirigente, di attivarsi nel mercato del lavoro, del sociale e della cultura, ma anche questa volta , gli stessi giovani hanno dovuto fare i conti, con renumerazioni non arrivate e con una politica farsa, di false promesse, e lontane anni luce dalla nostra visione del rispetto da nutrire e promulgare nei confronti di lavoratori, specialmente se questi, sono alla prima prestazione. Dell’impegno sul campo occupazionale in visione da maturare concreta esperienza nella posizione ricoperta, nell’ avvio di percorsi di formazione della stessa, e di aggiornamenti anche innovativi nei vari settori dove i giovani si sentono maggiormente predisposti, con grande passione, sacrificio e voglia di imparare all’interno delle aziende. Oltre ad essere un giovane, immedesimandomi nella vicenda di molti coetanei, devo ahimè quasi sfortunatamente affermare di averci visto lungo, quando nella sede del T Hotel di Catanzaro, giorno 22 marzo c.a., siamo stati chiamati ad esprimere il nostro parere agli Stati Generali Dei Giovani, promosso dall’Assessore Roccisano”.
Il dissenso. “Ho pubblicamente espresso il mio puntuale disaccordo su tutto il percorso intrapreso e soprattutto per la fase del Garanzia Giovani, dove nonostante il mio appello, l’Assessore e il tecnico di riferimento inviato dal Governo, non hanno fatto mancare anche in quella
circostanza al progetto, illusioni e rassicurazioni sul saldo salariale, allora in debito di pochi mesi, oggi ampiamente sforato. Questa nostra battaglia, non deve divenire organo di dibattito strumentale tra partiti, ma che si sappia, terminerà solo quando, magari affiancandoci anche ad altre forze politiche, in termini di apertura con tutti i movimenti
soprattutto giovanili, anche di maggioranza, riusciremo a far sentire la nostra voce, la voce di chi ha subito questa enorme ingiustizia, la voce promulgata del movimento giovanile dell’UDC, con pieno riferimento anche al Governo Nazionale guidato da Matteo Renzi, che dovrebbe, in tutela di quanto sancito dalla costituzione, correre in soccorso ad una Regione che, anche in questa circostanza, mostra tutti i suoi limiti, le sue debolezze e incapacità di governare con regolarità, serietà e rispetto”.
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