Lamezia Terme - La mobilitazione dei giovani dell’UDC per il NO al referendum del 4 dicembre, si è accesa con l’incontro-dibattito tenuto a Lamezia Terme all’indomani del meeting nazionale di Gallipoli. Francesco Talarico, componente del Direttivo Nazionale Udc, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, il professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato dell’Università del Salento, Luigi Melica e il Deputato di Forza Italia, Roberto Occhiuto sono intervenuti all’incontro. Marco Follini, invece, ha svolto un’analisi sui limiti della riforma costituzionale.
La carta Costituzionale, il Referendum e la riforma che ne conseguirebbe sono stati gli argomenti trattati nel corso dell’incontro che hanno dato spazio a diverse riflessioni tecniche al tavolo dei lavori. L’On. Francesco Talarico ha aperto l’incontro/dibattito focalizzandosi subito su un’Italia spaccata a metà – sul SI e sul No – e questa situazione continua “è un’anomalia, perché l’idea che una riforma dovrebbe avere è una convergenza di tutte le forze politiche e sociali del paese, invece ci troviamo in una situazione in cui il paese è spaccato a metà. L’abbinamento Legge elettorale e riforma costituzionale rappresenta il pericolo maggiore per la nostra democrazia”. L’On. Talarico sottolinea anche come il Presidente del Consiglio abbia “personalizzato questa campagna elettorale in quanto non solo all’inizio abbia ben messo in evidenza che se avesse vinto il NO si sarebbe dimesso, ma che viene utilizzato qualsiasi mezzo ed espediente come riforme ad hoc pur di prendere voti favorevoli come riforme pensioni, riforme lavoro”.Marco Martino – coordinatore nazionale giovani UDC – parla ai presenti aspettando l’appuntamento del 4 dicembre, affermando “tutti noi dovremmo essere assolutamente presenti e dimostrare con i fatti ma soprattutto con i dati che il presidente Talarico e gli altri ci hanno illustrato che il referendum del 4 Dicembre è decisamente una data su cui dobbiamo riflettere molto e votare con consapevolezza un convinto NO”. Martino sottolinea poi, “come movimento giovanile stiamo conducendo una grande battaglia su tutto il territorio nazionale, spiegando a chiare note le motivazioni del NO e le conseguenze di un eventuale vittoria del SI. Questa dunque pensiamo che non sia una battaglia ad personam contro Renzi oppure politica ma è una battaglia a difesa della nostra Costituzione”.
Il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, ha fatto un lungo excursus su quali potrebbero essere i punti problematici di questa riforma riassumibili nell’espressione: “la riforma costituzionale non va a risolvere i principali problemi per cui è stata pensata”. Mirabelli continua affermando che “il problema dell’iter legislativo non è legato inevitabilmente al bicameralismo paritario, ma dipende dalla politica. La possibilità ‘ibrida’ che la riforma opta per il Senato non supererebbe del tutto l’attuale situazione e apre il rischio di un’opposizione istituzionale da parte dei rappresentanti regionali”. A chiudere i lavori, l’On. Marco Follini che in cinque punti illustra ai presenti le ragioni del NO. “Al primo posto c’è la costituzione, il cittadino che deve andare a votare e un governo che deve togliersi la maschera della furberia” afferma Follini.
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