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lunedì 9 maggio 2016

RICORRENZA ALDO MORO : LE RIFLESSIONI DEL COORDINATORE NAZIONALE GIOVANI UDC MARCO MARTINO



Come ogni anno, giunge l' indelebile ricordo di questa atroce ricorrenza per mi cattolici in politica, e per tutti gli italiani. Quel 9 maggio, da racconti e immagino, resta un vuoto incolmabile per il nostro Paese. Lo statista Aldo Moro, dopo 55 giorni di prigionia, era lì, steso nel bagagliaio, in via Caetani lo Stato, la libertà e la democrazia ne uscivano sconfitti. Proprio Aldo Moro, che era il Presidente del Partito più grande d'Italia, statista, cattolico, dove proprio in politica, in maniera ferrea e convinta incarnava il pensiero della dottrina sociale della chiesa. Quei valori, ideali, strategie politiche, visione di benessere per il Paese, hanno provocato la fine della sua stesa vita. I suoi scritti, le idee politiche, non sono rimaste chiuse in quel maledetto bagagliaio della Renault 4, ma nelle menti e nel cuore di ognuno di noi. Promotore delle attività della corrente ideologica che lo legava ad altre figure storiche come Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, ma anche battendosi senza ostacoli, per la centralità democristiana, che nell' ottica di Aldo Moro era "condannata a governare per il bene del nostro Paese e della democrazia". Da grande statista, era riuscito finanche il compromesso storico, impensabile per molti, viste le tensioni Usa e Urss, ma in lui e nella sua strategia prevalse la forza del dialogo, del confronto aperto, della mediazione costruttiva che prevaleva i confini ideologici, ben radicati a quel tempo, dei partiti politici italiani. L' uccisione di Aldo Moro, tentava di cancellare più che una vita umana, una storia, una morale Cattolica, un' etica politica, un' identità, e se ancora oggi, molti o pochi che siano, ci sono ancora iscritti a movimenti politici di tradizione cattolica, lo dobbiamo al grande esempio del Presidente Aldo Moro.
GIOVANI UDC ITALIA

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